E' da poco terminata l'attesissima prima della Scala,
come ogni anno, tenutasi nel giorno del Santo Patrono
di Milano. Quest'anno il debutto della stagione
è stato affidato all'opera di Wagner La Valchiria,
diretta dal grande Barenboim che ha esordito
affermando di essere molto preoccupato per la
situazione della cultura nel nostro Paese,
ricordando a tutti l'articolo 9 della Costituzione:
Lo spettacolo è durato all'incirca cinque ore, pause
comprese. Durante il susseguirsi dei tre atti,
il pathos è andato in crescendo, sempre con maggior
forza e impeto. Le scenografie di Enrico Bagnoli
con potenti giochi di luce e nuovi effetti
di video-arte hanno reso lo spettacolo molto più
moderno e avvicente, nonostante la lunghezza dell'opera.
La Valchiria (Die Walküre) è la seconda delle quattro opere
che costituiscono - assieme a L'oro del Reno, Sigfrido e
Il crepuscolo degli dei - la tetralogia L'anello del Nibelungo, di Richard Wagner.
Gli attori sono stati davvero eccellenti: la bellissima e bravissima
Waltraud Meier, Simon O’Neil nelle vesti dell'eroe Sigmund,
Renè Pape è il terribile Wotan ed infine un'energica Brunilde,
ovvero la Valchiria, è Nina Stemme.
La potenza della sinfonia nasce da un testo molto denso,
ricco di allitterazioni e rime, suoni potenti e ritmi incalzanti.
La bellezza di quest'opera nasce proprio dall'unione
delle note alla poesia.
La storia è complessa: si ispira al famoso poema epico
Nibelungenlied.
L'opera wagneriana risente molto dell'influsso della
tragedia greca: la Necessità governa il mondo
e anche gli dei ne sono soggetti.
Questa Valchiria è stata davvero emozionante e profonda,
chiaro-scura, entra dentro, stravolge ed esce a suon di applausi,
quattordici minuti di applausi!
Per maggiori approfondimenti:
http://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/teatro-alla-scala/
Manuela Raganati
come ogni anno, tenutasi nel giorno del Santo Patrono
di Milano. Quest'anno il debutto della stagione
è stato affidato all'opera di Wagner La Valchiria,
diretta dal grande Barenboim che ha esordito
affermando di essere molto preoccupato per la
situazione della cultura nel nostro Paese,
ricordando a tutti l'articolo 9 della Costituzione:
"La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
Lo spettacolo è durato all'incirca cinque ore, pause
comprese. Durante il susseguirsi dei tre atti,
il pathos è andato in crescendo, sempre con maggior
forza e impeto. Le scenografie di Enrico Bagnoli
con potenti giochi di luce e nuovi effetti
di video-arte hanno reso lo spettacolo molto più
moderno e avvicente, nonostante la lunghezza dell'opera.
La Valchiria (Die Walküre) è la seconda delle quattro opere
che costituiscono - assieme a L'oro del Reno, Sigfrido e
Il crepuscolo degli dei - la tetralogia L'anello del Nibelungo, di Richard Wagner.
Gli attori sono stati davvero eccellenti: la bellissima e bravissima
Waltraud Meier, Simon O’Neil nelle vesti dell'eroe Sigmund,
Renè Pape è il terribile Wotan ed infine un'energica Brunilde,
ovvero la Valchiria, è Nina Stemme.
La potenza della sinfonia nasce da un testo molto denso,
ricco di allitterazioni e rime, suoni potenti e ritmi incalzanti.
La bellezza di quest'opera nasce proprio dall'unione
delle note alla poesia.
La storia è complessa: si ispira al famoso poema epico
Nibelungenlied.
L'opera wagneriana risente molto dell'influsso della
tragedia greca: la Necessità governa il mondo
e anche gli dei ne sono soggetti.
Questa Valchiria è stata davvero emozionante e profonda,
chiaro-scura, entra dentro, stravolge ed esce a suon di applausi,
quattordici minuti di applausi!
Per maggiori approfondimenti:
http://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/teatro-alla-scala/
Manuela Raganati
fonte:Corriere della sera.it
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